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UNA SERATA CON NOI: NOTRE DAME DE PARIS

13 MARZO 2026

Spettacolo "Notre dame de Paris - il musical" presso il teatro degli Arcimboldi a Milano. Biglietto in PLATEA BASSA (3, 4 e 5 fila laterali). Apericena prima dello spettacolo. Trasferimento in bus GT con partenza da Cremona.

Notre Dame de Paris è un capolavoro senza tempo, perché sa raccontare, attraverso la metafora, i pregi e i difetti dell’umanità. La sua forza risiede nell'attualità dei suoi temi, nella sua capacità di denunciare le barriere ingiuste imposte alla diversità e di parlare a ogni generazione con la stessa intensità. Un’opera eterna, che continua a crescere senza mai invecchiare.
Notre Dame de Paris è uno spettacolo che non ha più bisogno di spiegazioni, ma solo di essere vissuto. La scenografia, rinnovata per questa nuova produzione, è dominata da un imponente muro che si trasforma in tutto, mentre le tonalità di grigio avvolgono la scena, rendendola sorprendentemente metropolitana, vicina a noi, specchio della moderna realtà urbana in cui viviamo oggi. A oltre vent’anni dal suo esordio in Italia, la celebre opera popolare, ispirata all’omonimo romanzo di Victor Hugo, regalerà un'esperienza al pubblico che vive nel presente ma che si lascia emozionare da storie senza tempo.

I ATTO
A Parigi nel 1482 il poeta Pierre Gringoire introduce la storia, davanti al sagrato di Notre-Dame, invaso poco dopo da un gruppo di zingari che, guidati dal loro "re" Clopin Trouillefou, chiedono il diritto d'asilo per poter rimanere nella Città. L'arcidiacono Claude Frollo, che ha un grande odio verso gli zingari, manda invece Febo, capitano delle guardie, a scacciarli. Febo svolge il suo compito, pur rimanendo incantato dalla zingara Esmeralda, che è tuttavia protetta da Clopin, il quale l'ha allevata dopo la morte della madre; d'altra parte, Febo è fidanzato ufficialmente con Fiordaliso ed il loro matrimonio è vicino. Intanto a Parigi si celebra la "Festa dei Folli" (ovvero sia il giorno dell'Epifania) in cui i cittadini incoronano Quasimodo come papa della giornata di festeggiamento, in quanto il più brutto, spaventoso e grottesco uomo della Città. Ma la festa è interrotta da Frollo, che richiama Quasimodo, suo servo, per fargli rapire Esmeralda (della quale si è innamorato). Il Gobbo, che è stato allevato dall'arcidiacono e gli ubbidisce "come un cane al padrone" vi prova, ma viene arrestato da Febo e dalle sue guardie. Esmeralda però ha perso il proprio pugnale nella colluttazione con Quasimodo e Frollo lo raccoglie prima di allontanarsi furtivamente. Esmeralda si allontana, pur accettando un invito del capitano che le dà appuntamento al Val d'Amore, luogo appena fuori le porte della città adibito ad incontri clandestini e ritrovo per prostitute. Gringoire intanto segue Esmeralda fino alla Corte dei Miracoli, dove viene catturato dagli zingari che vorrebbero impiccarlo, ma Esmeralda lo sposa e lo salva, pur mantenendo le distanze da lui, in quanto è innamorata di Febo come anche Fiordaliso; il capitano si sente diviso in due tra l'amore puro ed incondizionato della promessa sposa e quello passionale della bella zingara. Il giorno seguente, mentre Gringoire racconta a Frollo del suo matrimonio "bianco" con la zingara, Quasimodo viene condannato al supplizio della ruota per l'aggressione ad Esmeralda. Esmeralda, su incoraggiamento di Clopin, si reca alla prigione e lo disseta alleviando un poco le sue sofferenze. Il Gobbo, e dopo di lui Frollo e Febo, cantano il loro amore per Esmeralda. Mentre Febo si incammina verso il Val d'Amore, Frollo è distrutto dal suo amore per la zingara, e segue il capitano fino al luogo dell'appuntamento. i due amanti si trovano finalmente soli e cantano del proprio amore e la propria passione. Stanno proprio per baciarsi quando, impazzito dalla gelosia, Frollo ferisce gravemente Febo (usando il pugnale della ragazza e lasciandolo lì) e fugge; del fatto viene incolpata Esmeralda.

II ATTO
Gringoire e Frollo parlano dei grandi cambiamenti che stanno sconvolgendo la società del medioevo; nel frattempo Quasimodo, a causa dell'amore per Esmeralda, trascura le sue campane. Gringoire informa Frollo e Clopin che Esmeralda è stata arrestata; dalla prigione, la zingara chiama Quasimodo in suo aiuto, mentre Clopin Trouillefou e gli altri zingari vengono arrestati anch'essi. Al processo lo stesso Frollo accusa Esmeralda del tentato assassinio di Febo, facendola condannare a morte, pur ammettendo poi che il suo odio deriva dal suo amore per lei. Esmeralda s'illude che Febo venga a salvarla, invece è tornato da Fiordaliso a supplicare perdono e dando la colpa di tutto ad Esmeralda che lo avrebbe stregato, la fidanzata si riconcilia con lui, ma mostra un lato cinico ed amaro di donna tradita ed umiliata, lo perdonerà solo quando vedrà giustiziata Esmeralda. Intanto, Frollo visita Esmeralda in cella e dichiara di poterla salvare se accetta di diventare sua (cioè se accetta di sposarlo), ma lei rifiuta, così Frollo apre la porta della cella ed entra: è pronto a farla sua, anche con la forza se è necessario; Quasimodo libera tuttavia gli zingari ed anche Esmeralda scappa. Quasimodo nasconde Esmeralda nella Cattedrale ma ella, pur essendogli riconoscente in quanto le ha salvato la vita, continua ad amare Febo. Il Gobbo è disperato dalla diversità tra lui e Febo e dal fatto che il suo amore non sarà mai ricambiato, mentre la zingara si illude nuovamente che la sua storia con il capitano possa avere un lieto fine. Il giorno seguente, si scatena una battaglia tra i soldati, intenzionati a far irruzione a Notre-Dame per arrestare Esmeralda, e gli zingari, che difendono la loro compagna. Febo tuttavia uccide Clopin ed arresta Esmeralda e gli altri zingari, per poi allontanarsi con Fiordaliso. Esmeralda viene impiccata tra le risate di Frollo; Quasimodo, infuriato, uccide il suo padrone, gettandolo giù dalla Cattedrale di Notre Dame. Poi raggiunge la zingara nel cimitero, dove abbraccia l'amata per rimanere per sempre con lei, lasciandosi morire.

 

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